Posted on 16 Luglio 2012 in Ciccio

Dialogo su Putin e la democrazia in Russia

Nella Russia di Putin si stanno ulteriormente restringendo gli spazi di democrazia. Non solo le forze politiche non allineate, o i giornalisti che osano attaccare Putin e il suo sistema di potere, ma anche le ONG (organizzazioni non-governative) umanitarie non profit che mettono in discussione l’operato governativo, saranno etichettate come “Agenti dello Straniero” e  “Nemici della Russia”, e quindi sottoposte a divieti e impossibilità di operare. E’ questo il senso di un Decreto del Luglio 2012 emanato dal Governo russo: esattamente come  nel Luglio del 1937, al culmine dell’autocrazia stalinista, fu firmato l’Ordine n.00447 che dava la caccia ai “Nemici del popolo” e agli “Agenti Stranieri” che “attaccavano” la “Patria Socialista”.

Josip Vissarionovich, pensionato di 68 anni, tarchiato,  dal carattere sanguigno, in un appartamento né grande né piccolo, poco luminoso perfino a mezzogiorno, in un grigio condominio di sette piani della periferia popolare di S.Pietroburgo è alle prese col figlio, Vissarion Josipovich, ventiseienne. Anzi, gli sta letteralmente sopra: mentre il ragazzo è, almeno all’apparenza, calmo, lui mentre parla sembra infervorarsi sempre di più, quasi senza accorgersene. Il ragazzo sembra esserci abituato: resta infatti seduto a tavola, dove fino a qualche minuto prima anch’egli stava, mentre insieme stavano pranzando. Ora gli sta a fianco e in piedi; gli parla sovrastandolo. “Ma allora, perché non mi rispondi? Eh? Sono troppo ignorante per un figlio laureato? Io che ho fatto con dignità l’operaio?…” E quasi senza volerlo, al pronunciare la parola , questa sembrava assumere un suono diverso: tutta in maiuscolo, per così dire…Al che il figlio sorride, anche perché queste cose le avrà sentite decine, se non centinaia di volte “Ah, e ridi pure?! Se non fosse che sei grande e grosso di prenderei a schiaffi!”, aggiunge esasperato. Poi, come se avesse esaurito all’improvviso le sue energie, ricade seduto sulla sedia , quasi abbandonato: come un fagotto di stracci. Una persona anziana demoralizzata, con la barba in volto, con gli abiti stazzonati: che non si distinguono più da quelli di casa da quelli per uscire. Così appare a suo figlio, che ne prova pena. Da quando è morta la madre le cose sono pure peggiorate: sono solo loro due in casa, invece di darsi una mano nel sopportare il dolore della sua morte  e cercare di alleviare la solitudine di suo padre, che lo consuma giorno per giorno. Lui lo capisce per le quantità sempre maggiori di vodka che ingurgita: non siamo ancora  a livelli che lui non può sopportare, ma  il consumo è certamente aumentato. “Che strano”, pensa Vissarion Josipovich, “mentre proprio l’episodio della morte di mia madre, mi ha fatto capire fino in fondo le storture del nostro sistema, per mio padre è stata la ‘prova suprema’che la colpa della mancata assistenza  di mamma, è di quelli che non lo fanno funzionare: i giovani imberbi, che hanno pure studiato, ma non capiscono niente né del loro lavoro né della vita ,come me, perché non sanno nulla del Socialismo e “Di-Come-Si-Stava-Prima”: intendendo i vecchi tempi del Comunismo che lui rimpiange e vorrebbe che tornassero. Cioè: invece di prendersela con coloro che proteggono il malfunzionamento della Sanità sedicente pubblica, dove in realtà si paga tutto, se la prende coi giovani medici, che spesso non sanno il loro mestiere: è vero; ma è perché sono raccomandati e stanno là per questo, non perché hanno fatto studiato e poi meritato quel posto.” E aggiunge ad alta voce, anche un po’ per rabbonire suo padre: “Secondo te si stava meglio prima?”. “Certo! Io ti ho chiamato Josip come Stalin, perché lui faceva paura a tutti i Nemici del Popolo, e mai avrebbe permesso che una donna morisse per i postumi di un’operazione. Ma questo io l’ho capito troppo tardi: dopo che quel traditore di Gorbaciòv azzerò il Partito (Comunsta) e l’intera URSS. Io pensavo che il Socialismo fosse si da cambiare: ma che hanno fatto lui e Eltsi e quel famelico branco di lupi dei suoi familairi? Ci hanno impoverito e ci hanno consegnato nelle mani degli Imperialisti Usa. Ed è stato proprio Putin a salvarci: lui è come Stalin! Siete voi che lo indebolite!” “Voi chi?”, risponde piccato il ragazzo. “Voi che invece di aiutarlo a smascherare i nemici della Russia e favorire di nuovo l’unione di tutti i russi in quello che era l’URSS, lo indebolite con le critiche distruttive. Chi è che ci ha dato la dignità di guardare  di nuovo in faccia il mondo?Eh? Lui.”: “Papà ma che dici? Ma se lui ha creato il potere di nuovo del vecchio KGB (i servizi segreti dell’Urss): e tutti quelli che non sono d’accordo li stritola!…Oggi la FSB (l’organismo statale che è l’eredità del vecchio KGB), controlla tutto e non vuole che si discuta, per esempio della Cecenia e di come c’è una guerra di genocidio strisciante…” “Non parlare della Cecenia! Quella è una terra maledetta di nemici della Russia! “ “Ma non è possibile ragionare così! Quelli vogliono l’indipendenza e il rispetto delle loro tadizioni…” “Ma che sei un traditore! Putin vuole solo che sia rispettato il nome di Russo! Dovresti esserne fiero!”

Il non-dialogo delle reciproche incomprensioni tra le vecchie e le nuove mistificazioni potrebbe continuare all’infinito…